RCA 2022 CONCEPT: FREEDOM

Tema che caratterizza la storia dell’umanità, come condizione acquisita dalla nascita o ideale da perseguire e da affermare attraverso i movimenti sociali, la libertà è oggi e mai come prima d’ora, al centro di una riflessione, che si svolge intorno a questioni più ampie.
Il fotogiornalismo è innanzitutto una manifestazione della libertà di espressione e di movimento. Libertà che spesso sono ancora negate, se si pensa a fenomeni, quali: i flussi migratori, la possibilità di accesso e la garanzia alle cure sanitarie, gli episodi di razzismo, l’impatto delle azioni intensive perpetrate dall’uomo sul territorio, a scapito delle risorse ambientali e delle popolazioni coinvolte in determinati luoghi della terra. Sono solamente alcuni degli aspetti su cui soffermarsi.

Attraverso la narrazione fotografica, la libertà, diventa un ambito da indagare ulteriormente per documentare la sua presenza, la sua assenza e il cammino per ricercarla, come condizione che dovrebbe riguardare ogni essere vivente.

I progetti selezionati verranno sottoposti ad una Giuria internazionale,

composta da professionisti del settore e presieduta da Patricia Franceschetti Cagnoni.

 

Gli esperti si riuniranno al fine di decretare il vincitore e assegnare le menzioni speciali.

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MANUEL RIVERA-ORTIZ fotografa i poveri e i diseredati in tutto il mondo. Le sue storie fotografiche di difficoltà e di speranza in alcune delle nazioni più povere del mondo servono come una testimonianza della vita che lui stesso ha vissuto crescendo in quartieri sperduti di Guayama, Porto Rico.
Gli eventi attuali, la cultura popolare e i mass media tendono a non giocare un ruolo nelle immagini di Rivera-Ortiz. Il suo lavoro ha invece più a che fare con l’universalità della povertà, la presenza della speranza nelle avversità e la dignità delle persone che vivono nell’angoscia. I senza terra, i dimenticati, tutti giocano un ruolo fondamentale nel messaggio più grande delle immagini di Rivera-Ortiz: che, qualunque cosa accada, tutta la vita è sacra e ogni essere umano sulla terra merita l’opportunità di un’esistenza sana e felice.
Manuel Rivera-Ortiz ha viaggiato in molti angoli del mondo, dall’India al Kenya, dalla Bolivia a Cuba, dalla Thailandia alla Turchia e oltre. I suoi principali progetti includono i bassifondi di Mumbai Dharavi e Baiganwadi in India, gli indigeni Aymara nelle Ande e nelle regioni di Altiplano in Bolivia e la sua collezione di breakout sui lavoratori del tabacco della Valle di Viñales a Cuba.
Dopo aver lasciato Porto Rico nell’autunno del 1979, Rivera-Ortiz si trasferì con la sua famiglia a Holyoke, dove ha frequentato la Lawrence Elementary School. Mentre viveva lì ha anche frequentato la scuola estiva per i figli dei lavoratori migranti al Mount Holyoke College, e al Springfield College dove ha preso la macchina fotografica per la prima volta. A Rochester, NY, Rivera-Ortiz frequentò la Frederick Douglass Junior High School e la East High School.
Le immagini del lavoro di Rivera-Ortiz fanno parte delle collezioni permanenti del George Eastman House International Museum of Photography and Film. Il suo lavoro si trova anche presso la Columbia University’s Joseph Pulitzer Graduate School of Journalism a New York City, la collezione Lehigh University Art Galleries a Betlemme, Pennsylvania, Swiss Reinsurance Company Ltd a Zurigo e altre collezioni private e aziendali.
La fotografia di Rivera-Ortiz è inclusa in diversi libri tra cui la collezione letteraria intitolata “Voices in First Person: Reflections On Latino Identity” (Simon & Schuster, New York, 2008). Il suo lavoro è inoltre presente nella pubblicazione fotografica colombiana “Percepciones en Blanco & Negro” (Adéer Lynad, Colombia).
L’ultimo libro è “India: A Celebration of Life”, Kehrer Verlag, e l’imminente “Cuba: Finding Home”, Kehrer Verlag.
Rivera-Ortiz sta attualmente lavorando a una trilogia di memorie e a diversi altri libri fotografici. Il lavoro di Rivera-Ortiz è presente nella Collezione Hallmark del Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City, Missouri.

Manuel Rivera Ortiz

The Manuel Rivera-Ortiz Foundation

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Curatrice e critica di fotografia, si occupa di progetti espositivi ed editoriali in ambito di cultura visiva.
Dopo aver studiato Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso La Sapienza Università di Roma, perfeziona gli studi alla Université Sorbonne Nouvelle Paris 3. A Parigi approfondisce la storia e la critica della fotografia contemporanea, dedicandosi esclusivamente all’attività curatoriale.
Nel 2010 viene inserita all’interno della lista dei Consulenti Esperti dell’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiC – Ministero della Cultura.
Dallo stesso anno è presidente di pianoBI.
Dal 2012 è membro di Progetto Donne e Futuro, per cui rappresenta la sezione Donne e Arte.
Tra le realtà con cui ha collaborato: Giart – società di produzione che ha ideato la serie di film documentario Fotografia Italiana, distribuita da Contrasto; Istituto dell’Enciclopedia Treccani per cui si è occupata della sezione Fotografia Contemporanea Giapponese, destinata all’opera Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, in pubblicazione nell’anno 2021.
Ha inoltre curato mostre e pubblicazioni fotografiche per diversi autori, tra cui: Maurizio Galimberti Paesaggio Italia (2013) and Portraits (2016), Francesco Faraci Malacarne (2016), Giuseppe Mastromatteo, Humanscape (2018), Nicola Tanzini TokyoTzukiji (2018), AA.VV. #18Explorations (2018), Alberto Gandolfo Quello che resta (2019), Romano Cagnoni La Rivelazione Umana (2019) e molte altre.
Lettore portfolio, membro di giuria e nominator in manifestazioni di settore nazionali ed internazionali, è contributing editor per la rivista IL FOTOGRAFO.
Benedetta è membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Romano Cagnoni e Direttore del Romano Cagnoni Award.

Benedetta Di Donato

Direttore Romano Cagnoni Award

Il Regolamento

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